OK COMPUTER – L’album rivelazione degli anni ’90

Il miglior album musicale degli anni ’90 è OK Computer dei Radiohead, secondo un sondaggio di BBC Radio 2.
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Il miglior album musicale degli anni ’90 è OK Computer dei Radiohead, secondo un sondaggio di BBC Radio 2.

Il progresso tecnologico e l’avvento rapido dell’era digitale hanno trasmesso scetticismo e preoccupazione nelle menti di molti giovani alla fine degli anni ’90.  Il contrario di quanto avveniva sempre all’inizio di quegli anni quando il tempo scorreva più libero e spensierato.

Il mondo stava appena iniziando ad abbracciare Internet nel 1997 – non ancora del tutto sull’orlo dei social media.

 Cosa  avrebbe potuto creare questa tecnologia e quali sarebbero le conseguenze? Forse uno degli album più importanti di tutti i tempi.

Il Terzo album dei Radiohead, OK Computer.

Copertina del disco

L’album non solo ha infranto i confini  degli standard dell’epoca ma con le sue miscele eclettiche di rock progressivo e britpop, ha anche esplorato sonorità dove pochi osavano avventurarsi : ha messo in discussione le implicazioni della tecnologia, facendola brillare sia di una luce positiva che terrificante.

È facile capire perché questo album abbia avuto così tanto successo, specialmente in quell’epoca. Era fonte d’ispirazione per ogni tipo di pubblico : grandi inni e riff accattivanti per la folla pop, testi stimolanti e musica complessa per coloro che volevano “qualcosa su cui riflettere”.

Il Disco

L’album che è diventato famoso per combattere la paura di un futuro tecnologicamente avanzato comincia proprio lodandolo. Il primo brano è ‘Airbag’ che racconta il ricordo dell’incidente d’auto del cantante Thom Yorke; brano in cui canta lodi all’airbag che gli salvò la vita.
Altre tracce dipingono invece l’immagine della società stessa.

Il narratore di ‘Subterranean Homesick Alien’ implora un extraterrestre affinchè venga a salvarlo dalla caotica terra .

Le trame sognanti delle canzoni creano un’atmosfera che introducono a profondi stati di introspezione.  Anche la dolce “No Surprises” gioca un ruolo importante in questo contesto; Yorke canta il desiderio di una vita libera dalle pressioni della società, mettendo in discussione l’avanzare della tecnologia ovvero un futuro “caotico e digitale”: sta migliorando le nostre vite o ci da maggiori preoccupazioni?

Radiohead

“Exit Music (For A Film)” uno dei brani più toccanti del disco.

In “Fitter Happier”, una voce robotica legge delle etichette di avvertimento con un sottofondo strumentale malinconico. Una sorta di linee guida per la vita e di ciò che la società è arrivata a concepire, rendendola più noiosa e per così dire “meccanica”.

 La traccia di chiusura “The Tourist” esprime un concetto simile, basato sull’esperienza del chitarrista Jonny Greenwood intento a vedere dei turisti impegnati a scattare foto piuttosto che ad assaporare la gioia del momento. Tutto deve essere fatto per uno scopo, tutto per narcisismo. La monotonia della società è il risultato della necessità di farne memoria piuttosto che viverla; l’equivalente di oggi sono i social media. I Radiohead l’hanno visto arrivare prima ancora che accadesse.

Karma Police

Ovviamente, il nodo cruciale dell’album è il caos.

Il caos porta alla follia, che a sua volta porta al ritiro e infine alla sottomissione. È di questo che parla il leggendario brano “Paranoid Android“. I suoi tre stati d’animo distinti – irritazione, rabbia, ritiro – sono distribuiti in quattro sezioni per un totale di oltre sei minuti.

Karma Police, forse il singolo più famoso del gruppo riflette il concetto induista del Karma, ed a tal proposito Tommy Yorke dichiarò:

Sono felice che il karma esista, mi fa sorridere. Karma Police è dedicata a tutti coloro che lavorano per una grande impresa. È una canzone contro i padroni. 

OK Computer ha definito un’era prima ancora che iniziasse. I Radiohead hanno iniziato la loro prolifica ascesa alla sperimentazione con questo disco, sfidando la norma e “viaggiando” in posti che altri non osavano immaginare. Una nuova forma di rock e messaggi potenti che hanno plasmato per sempre la musica moderna. La loro carriera li ha confermati come una delle più influenti band di tutti i tempi e il loro impatto sarà ricordato per sempre.

Pietra miliare.

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Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.