Vangelo e Meditazione della Solennità TUTTI I SANTI a cura di Don Giacomo Equestre
1° Novembre Solennità – Tutti i Santi
Dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Commento al Vangelo
Il Vangelo delle beatitudini ci indica la Via per raggiungere la santità:
«Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli». La prima beatitudine non distrugge il valore delle cose del tempo ma mette l’accento sul bene dell’anima che ci rende consapevoli che tutto passa, e allora questo tempo letto alla luce della fede e della speranza, anticipa il possesso e la beatitudine che sarà piena nell’eternità della vita.
«Beati quelli che sono nel pianto». La sofferenza fa parte della vita sulla terra e accettarla quando non la si può rimuovere è partecipare alla croce di Cristo e alla gioia della Sua resurrezione.
«Beati i miti». La mitezza non è pusillanimità o debolezza ma forza dello spirito che rende l’uomo sereno nelle difficoltà e soprattutto è testimonianza di fede in Dio ed amore verso il prossimo.
«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia». La fame e la sete indicano l’impegno che il cristiano deve avere per portare nel mondo la vera giustizia che è solo di Dio.
«Beati i misericordiosi». La bellezza del perdono è partecipazione alla misericordia del Signore, riconoscimento della propria fragilità ed indice di grandezza d’animo.
«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio». La purezza di cuore, molto più forte della purezza del corpo e dei sensi, indica il desiderio di avvicinarsi a Dio, purezza e bellezza eterna, accresce la fede ed in un empito di amore anticipa la gioia della vita eterna.
«Beati gli operatori di pace». La vera pace viene da Dio e non è quella che dà il mondo, ecco perché chi la realizza nel mondo è a buona ragione chiamato figlio di Dio.
«Beati i perseguitati per la giustizia». Portare la giustizia nel mondo è stato sempre difficile perché gli uomini cedono spesso al compromesso per il proprio interesse, ma presso Dio non c’è accezione di persone. Il cristiano deve avere il coraggio, anche se gli costa, di operare secondo la volontà di Dio.
L’ultima beatitudine dice agli apostoli e ad ogni cristiano che vale la pena perdere il mondo intero ma non rinunciare alla fede, alla speranza ed all’amore di Dio.
Amen
Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre
Foto: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici della Diocesi di Lungro