L’uso inappropriato dei farmaci è dannoso anche per la salute di pesci e volatili. La risposta? Alcune di queste molecole hanno attività biologica (contenenti uno o più principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico) e possono persistere nell’ambiente. Metabolismo incompleto da parte degli esseri umani, attività biologica e persistenza, rendono i farmaci sostanze pericolosissime per gli ecosistemi e la catena alimentare. Lo afferma uno studio, pubblicato di recente su Nature Sustainability, che ha misurato la concentrazione di 61 farmaci diversi nei fiumi di 1.052 località nel mondo.
Lo studio su pesci e volatili
Gorka Orive e colleghi hanno scoperto che nel 43,5% dei casi almeno un farmaco superava i livelli di sicurezza per la salute ecologica. Antidepressivi, antinfiammatori, antibiotici e droghe (cocaina e caffeina) sono state le sostanze più comuni. Un antinfiammatorio in particolare, il diclofenac, tra il 1992 e il 2007 solo in India ha causato una riduzione del 97% della popolazione di avvoltoi, portando a un aumento dei casi di rabbia, poiché le carcasse degli animali (non più consumate dagli uccelli) sono diventate una fonte di cibo per i cani randagi.
Gli esempi più comuni
È noto da tempo che i farmaci condizionano il comportamento e l’anatomia degli animali. Ad esempio, le trote esposte a dosi di metanfetamina, sviluppano una sorta di dipendenza chimica che modifica le loro abitudini naturali. Gli antidepressivi, invece, hanno ridotto la paura del pesce persico europeo nei confronti dei predatori e l’attraenza degli storni femmine per i propri compagni insieme a un aumento dei comportamenti aggressivi. O, ancora, la pillola contraccettiva ha causato l’inversione sessuale in alcuni pesci e ridotto il numero di esemplari.
Conclusioni
L’inquinamento farmaceutico rappresenta un pericolo concreto per gli ecosistemi e la salute del pianeta. Molecole usate per curare una malattia umana potrebbero, paradossalmente, indurne un’altra negli animali. Questo può comportare un’alterazione delle abitudini naturali di molte specie, con una riduzione delle stesse ed estinzioni. Questa ricerca è monito a ridurre il consumo spasmodico di queste sostanze per la salute globale.