Due buchi neri supermassicci all’interno di un’immensa nube di gas

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Buchi neri e galassie ci permettono da sempre di approfondire la nostra conoscenza dell’universo. La loro attività, spesso, origina immagini affascinanti al telescopio e ci permette, infine, di conoscere meglio il mondo stellare. La scoperta, capitanata dalla Nasa, getta luce su uno scenario inedito, inizialmente scambiato dagli astronomi per una supernova.

La fusione di due buchi neri scoperta al centro di una galassia lontana

L’intensità dei picchi radio captati dall’Osservatorio Swift della Nasa e quello di Monte Palomar (California) riguarda invece, secondo Lorena Hernández-García e il suo team, l’avvicinamento di due buchi neri e provengono dal centro di una galassia della costellazione del Cigno. Sarebbe la prima volta che due buchi neri supermassicci interagiscono distruggendo una nube di gas tanto grande da avvolgerli entrambi. Al momento i due corpi sono distanti tra loro 24 miliardi di chilometri, ma sono già di dimensioni titaniche: insieme raggiungono una massa pari a 40 milioni di volte quella del nostro Sole. Lo scontro e la successiva fusione avverranno tra 70.000 anni.

Origine dell’evento

Il fenomeno, identificato come AT 2021hdr, è stato osservato per la prima volta nel 2021 grazie al Zwicky Transient Facility (ZTF) presso l’Osservatorio Palomar. Gli astronomi hanno notato un segnale periodico ogni 60-90 giorni, indice che la coppia di buchi neri stava interagendo con una nube di gas, in seguito fatta a pezzi dalla gravità degli stessi. I due corpi, situati nel centro della galassia 2MASX J21240027+3409114, si trovano a circa 1 miliardo di anni luce dalla Terra, nella direzione della costellazione del Cigno. I buchi neri orbitano l’uno attorno all’altro a uno a 26 miliardi di chilometri e circa ogni 130 giorni.

Conclusioni

L’evento è stato studiato grazie a una combinazione di strumenti di osservazione avanzati, che hanno permesso di raccogliere dati sul fenomeno e testare le leggi della fisica in ambiente naturale (o, meglio, condizioni non replicabili sulla Terra). Con l’arrivo di nuove tecnologie, come il telescopio Vera Rubin e la missione spaziale LISA (Laser Interferometer Space Antenna), sarà possibile scoprire molti altri eventi simili.

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.