Filiera Corta e Sostenibilità nel Food System 5.0

"Prodotti locali venduti direttamente dai produttori ai consumatori per una maggiore sostenibilità"
Durata della lettura: 2 Minuti

La filiera corta è un modello di distribuzione che riduce al minimo la distanza tra produttori e consumatori, eliminando o limitando il numero di intermediari. Questo approccio consente di creare un legame diretto tra chi produce e chi consuma, garantendo una maggiore trasparenza e contribuendo alla sostenibilità economica e ambientale. Nel Food System 5.0, la filiera corta è vista come un pilastro fondamentale per ridurre l’impatto ambientale del sistema alimentare e sostenere le economie locali.

Distribuzione a chilometro zero per ridurre l’impatto ambientale della filiera alimentare

La filiera corta rappresenta una strategia chiave nel contesto della sostenibilità alimentare, riducendo le distanze tra produttore e consumatore e promuovendo l’economia locale. Scopri come questo modello può supportare la sostenibilità e la resilienza economica delle comunità.

Trasparenza e fiducia nella filiera corta

Uno dei vantaggi principali della filiera corta è la trasparenza. Poiché i consumatori hanno un contatto diretto con i produttori, possono conoscere l’origine del cibo, le pratiche agricole utilizzate e le condizioni di produzione. Questa connessione non solo aumenta la fiducia dei consumatori, ma li rende anche più consapevoli delle loro scelte alimentari, incentivandoli a sostenere un modello di produzione sostenibile.

I mercati contadini e i gruppi di acquisto solidale sono esempi di filiera corta che permettono alle comunità di acquistare cibo fresco e di stagione direttamente dai produttori locali. Questo approccio non solo promuove la qualità e la freschezza dei prodotti, ma rafforza anche il senso di comunità, poiché i consumatori diventano partecipi delle realtà produttive del proprio territorio.

Sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni

La filiera corta contribuisce alla sostenibilità ambientale poiché riduce le distanze di trasporto, abbattendo così le emissioni di gas serra legate alla distribuzione. In un sistema di filiera lunga, il cibo può viaggiare migliaia di chilometri prima di arrivare al consumatore finale, con un significativo impatto ambientale. Riducendo la distanza tra produttore e consumatore, la filiera corta minimizza l’uso di carburanti fossili e riduce l’impronta di carbonio del sistema alimentare, supportando gli obiettivi di sostenibilità del Food System 5.0.

Inoltre, l’acquisto di prodotti locali e di stagione attraverso la filiera corta riduce la necessità di conservanti e imballaggi, poiché il cibo non deve affrontare lunghi periodi di stoccaggio o trasporto. Questo porta a una significativa riduzione dei rifiuti e a un minor utilizzo di materiali plastici, favorendo un modello di consumo più rispettoso dell’ambiente.

Filiera Corta e resilienza economica locale

La filiera corta supporta anche la resilienza economica delle comunità locali, poiché permette ai piccoli produttori di ottenere un giusto compenso per il loro lavoro senza dover ricorrere a intermediari che ridurrebbero i margini di profitto. In un sistema alimentare tradizionale, il prezzo finale dei prodotti è spesso gonfiato dai costi di trasporto, distribuzione e intermediari, riducendo i guadagni per gli agricoltori.

La filiera corta permette ai produttori locali di vendere direttamente ai consumatori, ottenendo maggiori ricavi e stimolando l’economia locale. Questo modello favorisce la creazione di un tessuto economico più solido e indipendente, contribuendo alla resilienza delle comunità agricole. Nel Food System 5.0, la filiera corta è vista come uno strumento di empowerment economico e sociale per le aree rurali e urbane.

La filiera corta è una soluzione essenziale per promuovere la sostenibilità ambientale, la resilienza economica e la trasparenza nel sistema alimentare moderno. Adottare questo modello rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile, che connette direttamente produttori e consumatori e sostiene l’economia locale.

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Author: Alex Giordano

Alex Giordano Pioniere italiano della rete, è considerato uno dei principali esperti di Social Innovation, Agritech e Digital Transformation applicata al settore agroalimentare. È fondatore di Ninjamarketing ed è stato consulente di brand importanti come TIM, Google, Chicco, Tiscali, MTV, Diesel, Fiat, Cantine Antinori e molti altri sui temi della trasformazione digitale. È professore associato di Economia e gestione delle imprese presso l’Università Giustino Fortunato e docente di Marketing e Trasformazione Digitale 4.0 presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II di Napoli, dove è responsabile scientifico del SocietingLAB, centro di ricerca-azione, divulgazione e facilitazione per la trasformazione digitale. È il fondatore di Rural Hub, primo incubatore di innovazione dedicato all’agricoltura nelle aree rurali e interne, e attraverso il progetto Rural Hack lavora alla diffusione dell’agritech per facilitare l’applicazione delle tecnologie 4.0 alle produzioni agricole di qualità caratteristiche del made in Italy. Autore di vari libri, tra i quali Marketing Non Convenzionale (Sole24Ore, 2007), Societing Reloaded (Egea, 2013), Societing 4.0: Oltre il marketing, una via mediterranea per la trasformazione digitale al tempo della pandemia (Egea, 2021), FoodSystem 5.0: Agritech | Dieta Mediterranea | Comunità ed è anche curatore dell’edizione italiana del Libro Bianco sulla Innovazione Sociale. Scrive abitualmente per diverse testate giornalistiche come il Sole 24 Ore, La Repubblica, Italia Oggi e ora anche su Omnia Digitale.