Camminare-Volare
Camminare-volare affinché si annullino le distanze delle mete
Il camminare,una dinamica costante,una necessità scontata, naturalmente intrinseca nella condizione umana e così strettamente connaturata alla realtà dell’uomo da non concepirne il carattere aggiuntivo, stra-ordinario, distaccato dalla dimensione dell’essere uomo,con tutte le sue insite componenti sensoriali e motorie.
È il volare con le proprie ali, il librarsi leggiadri, nell’etere, sorvolare i gretti e limitati confini della realtà, spaziare incondizionatamente nell’infinito che sovrasta l’Universo, illudersi utopisticamente di raggiungere l’orizzonte sfiorando, senza tangerle, le tremule superfici dell’illimitato mare, confondersi tra gli stormi sonori e piacevolmente assordanti, di creature così distanti da noi eppure così vicine al nostro più recondito,ma profondo desiderio di imitarle, per emularne la libertà del volo, è il volare dunque a costituire una meta irraggiungibile, lontana, innaturale, perché nella natura dell’uomo c’è il camminare, il toccare e il tangere la terra su cui si lascia, anche inconsciamente, il segno indelebile della propria presenza, del proprio passaggio, del proprio esserci stati.
Eppure tale condizione, così naturale per tanti uomini, per altri acquisisce la medesima distanza che intercorre tra il volare e il non essere degli uccelli, ma degli uomini.
Anche solo muovere piccoli e incerti passi a mo’ di un bambino chesi apre alla vita, diviene un’impresa difficile, ardua sempre più impossibile, in quanto compromessa dall’infausto divenire di un processo degenerativo a cui, ignari, si era stati destinati sin dalla nascita, inconsapevolmente destinatari di una sorte subdola, che lascia inultimati legittimi progetti di serenità senile, meritevolmente ambita come epilogo di una vita, laboriosamente, vissuta.
Camminare-volare affinché si annullino le distanze delle mete irraggiungibili, affinché sia restituita all’uomo la naturalità delle sue insite, imprescindibili e dignitose condizioni umane, affinché abbia l’ebbrezza di volare colui che ritorna a poter naturalmente camminare.
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