Vangelo e Meditazione della XV Domenica del Tempo Ordinario Anno C a cura di Don Giacomo Equestre.
Chi è il mio prossimo?
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,25-37
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».
Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.
Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore.
Commento al Vangelo
Gesù, in una delle sue famose parabole, ci insegna l’importanza dell’amore verso il prossimo. Il protagonista della storia è un Samaritano, che viene aiutato da Gesù quando è in difficoltà.
Questo insegnamento ci mostra che dobbiamo aiutare gli altri, anche se non sono nostri amici o parenti, perché è la cosa giusta da fare.
L’uomo si trova tra i discepoli, in ascolto di Gesù. Ha assistito all’invio dei 72, al loro ritorno dalla missione, alla preghiera di lode che il Signore ha innalzato per i suoi amici.
Egli è testigo di tutto ciò che Gesù fa e dice, e ne è profondamente colpito.
Egli è toccato dalla bontà e dalla compassione di Gesù, e si sente onorato di poterlo ascoltare e seguire.
Questo ci mette in guardia contro un rischio reale: potremmo essere seguaci del Maestro, ascoltarlo, sentirci a posto, ma in realtà non convertirci davvero.
Metteremo allora “alla prova” i fratelli e, in loro, Gesù stesso, e non cambieremo la nostra vita né quella di chi ci circonda.
Buona domenica
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