I “tuninolari” (da “tuniola”, nome dialettale della tellina) o “tellinari” ovvero pescatori di telline, escono all’alba e rientrano a mezzogiorno, preservando una metodologia di pesca antica e sostenibile.
La pesca della tellina viene praticata unicamente con rastrelli da natante e rastrelli a mano.
I pescatori di telline, risalgono la costa con le imbarcazioni lungo la riva, oppure raschiano il fondale rasente la spiaggia, solo nelle giornate in cui il mare è calmo e tranquillo.
La pesca della tellina si svolge durante tutto l’anno, ad eccezione dei periodi di fermo biologico della pesca in aprile.
I pescatori di telline, artigianali
La pesca delle Telline è rimasta quasi artigianale e molto spesso, viene praticata in solitaria, oppure da pescatori in possesso di piccole imbarcazioni adibite alla pesca costiera.
Sempre più frequentemente, i pescatori di telline, sono riuniti in piccole cooperative organizzate per la pesca sotto costa, ma solitamente, la pesca dei molluschi, viene effettuata dagli hobbisti.
Infatti, le licenze professionali di pesca per questo tipo di attività sono rilasciate in numero esiguo e tutto il resto della pesca, viene effettuato da pescatori dilettanti.
I rastrelli usati per la ” pesca a piedi”, camminando lungo la spiaggia, sono larghi circa 60 centimetri, quelli da natante invece sono più grandi ed arrivano anche a circa un metro e mezzo.
Un tempo i rastrelli erano costruiti costruiti personalmente dai pescatori in legno, oggi sono di acciaio.
Progetto di salvaguardia
Attualmente esiste un progetto che vuole salvaguardare il territorio costiero, da una urbanizzazione eccessiva e dallo sfruttamento delle coste,.
Il progetto, prevede la costruzione di barriere artificiali anti-erosione e l’utilizzo della tecnica del “ripascimento delle spiagge” cioè quella pratica che aggiunge sabbia sulla spiaggia.
I pescatori di telline, sul litorale romano
Il litorale romano è un tratto di costa ancora ricco di biodiversità, con una vegetazione costiera che si è conservata in larga parte.
Numerose comunità di pescatori che praticano ancora la piccola pesca costiera e praticano ancora alcune tradizioni locali come la pesca della tellina.
La tellina, si trova comunemente sulle coste italiane ovunque ci siano dei fondali sabbiosi.
Come la zona di costa che va dal lungomare Flegreo, fino al Capo d’Anzio, dove la pesca è sempre stata abbondante e rinomata fin dai tempi degli antichi romani.
I pescatori stagionali, di tanti anni fa…
Molti anni fa, da Minturno, cittadina in provincia di Latina, le comunità di pescatori si spostavano stagionalmente per pescare lungo la costa laziale, fermandosi dove la pesca diventava più propizia.
Erano nomadi del mare, si fermavano ogni stagione in un punto della costa e, dove si fermavano, costruivano capanne che riutilizzavano anche negli anni successivi.
Non pescavano solo telline ma anche altre specie che trovavano sotto costa.
Quando i gruppi di pescatori decisero, alla fine degli anni ’50, di fermarsi stanzialmente nei luoghi di pesca, comparvero i primi villaggi fatti in muratura.
È possibile ancora oggi osservare questi primi nuclei di insediamento a Fregene, a Ostia, ad Anzio e in altre località lungo i vari chilometri di litorale.
il Mollusco dolce
La tellina è molto rara e ricercate perché è un bivalve più dolce e delicato di altri molluschi.
Si presenta più piccola e dal gusto inconfondibile, tanto che va condita poco per rispettarne le delicate qualità organolettiche.
La ristorazione del lungomare laziale ne ha fatto un simbolo, dedicandole il piatto più famoso: la bruschetta con la tellina.
La bruschetta con la tellina, è una specialità che ha trovato il suo momento di massimo splendore negli anni ’50 durante la “Dolce Vita”.
Quando sulle spiagge del litorale arrivavano dalla vicina Cinecittà attori e registi, tra i quali Federico Fellini, a degustare proprio, le pregiate telline.
Ancora oggi, i piccoli molluschi sono molto apprezzati dai buongustai e non solo del litorale.
Nella cucina partenopea per esempio, gli spaghetti con le telline, rappresentano un primo piatto da intenditori.
A questo punto, non mi resta altro che augurarvi buona degustazione…
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